SERENATA SINCERA (CLAUDIO VILLA - CETRA 1958)

Опубликовано: 01 Август 2022
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Stupendo valzer lento composto nel 1935 da Alessandro Derewitsky su versi di Luciano Luigi Martelli ed Ennio Neri. Lanciato da Lydia Johnson e Carlo Buti. Ripreso dai “romani” Lando Fiorini, Alvaro Amici, Sergio Centi e Tosca oltre che da Tajoli e Rondinella. Villa, il Reuccio della canzone melodica, l’incise due volte. La prima per la Parlophon il 19/10/1950 con accompagnamento d’Orchestra (Disco 78 giri TT 9407, retro “Speranza Amara”) e poi nel 1958 per la CETRA. 78 giri AC 3331, retro “Com’è bello fa l’amore quanno è sera”, Incisione 8/1/1958, accompagnato dal Complesso a Plettro “Roma Mia” diretto da Ovidio Sarra trasferito, poi, su 45 giri SP 133 del 1958 e con varie altre aggregazioni in EPE. In questa incisione del 1958 Villa evidenzia tutto il suo stile melodico con una dolcezza infinita. Stupendo!!
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Superb slow waltz composed in 1935 by Alessandro Derewitsky on verses by Luciano Luigi Martelli and Ennio Neri. Launched by Lydia Johnson and Carlo Buti. Taken by the "Romans" Lando Fiorini, Alvaro Amici, Sergio Centi and Tosca as well as by Tajoli and Rondinella. Villa, the Reuccio of the melodic song, recorded it twice. The first for Parlophon on 19/10/1950 with orchestral accompaniment (Disc 78 rpm TT 9407, back "Speranza Amara") and then in 1958 for CETRA. 78 rpm AC 3331, back “Com’è bello fa l’amore quanno è sera”, Engraving 8/1/1958, accompanied by the “Roma Mia” Plectrum Complex directed by Ovidio Sarra, then transferred to single SP 133 by 1958 and with various other EPE aggregations. In this 1958 recording, Villa highlights all his melodic style with an infinite sweetness. Stupendous!!

SERENATA SINCERA
NERI/MARTELLI - DEREWITSKY

Rondini,
malinconia de sole,
penso a te
che non vuoi bene a me.

Canteno
nell’aria le parole
e so’ quelle parole
che non vorrei saper.

Me dice sempre er core:
“Sta zitto e nun parla’,
nemica dell’amore
è la sincerità”.

Ma quanno tu mme guardi
io nun so più mentir,
te vojo tanto bene
e te lo vojo di’.

Pallida,
s’affaccia già la luna,
canto a te
che non vorrei veder.

Perfida,
sei tu come nessuna,
però come nessuna
tu sei legata a me.

Ma quanno tu mme guardi
io nun so più mentir,
te vojo tanto bene
e te lo vojo di’.